Abbandono scolastico: corso IeFP operatore addetto vendite
Questo articolo è frutto di un esercizio svolto durante il corso IeFP “OPERATORE ADDETTO ALLE VENDITE” organizzato da IAL MARCHE a Pesaro. Negli ultimi mesi sono stato coinvolto in un progetto pilota nella mia città, approvato dalla Regione MARCHE e rivolto a giovani di 16-18 anni e a maggiorenni che non hanno assolto l’obbligo formativo e si trovano in una condizione di abbandono e/o dispersione scolastica. Si tratta di un percorso formativo biennale (invece che triennale) di 1980 ore totali, finalizzato all’acquisizione di una qualifica europea EQF di terzo livello e spendibile nel mondo del lavoro.
I partecipanti al corso sono stati selezionati tramite il Centro per l’impiego di Pesaro, mentre noi docenti attraverso un colloquio diretto con Lucia Marti, responsabile del progetto. In questo momento le lezioni sono terminate e i ragazzi sono impegnati in due mesi di tirocinio presso aziende del territorio, coinvolte con il supporto di Formaconf Pesaro-Urbino. Ringrazio in anticipo tutte le aziende che ci stanno dando fiducia nel raggiungere l’obiettivo principale di questo progetto:
dimostrare che c’è un futuro che inizia oggi.
Durante l’ultima lezione ho chiesto loro di rispondere ad alcune domande su questa esperienza, per dar voce al loro punto di vista. Con questo piccolo contributo voglio aiutarli a cambiare le “etichette” che la nostra società ha già loro attribuito attraverso le relazioni che abbiamo costruito insieme giorno dopo giorno, lezione dopo lezione. Infatti ritengo che siano proprio le relazioni a definirci esseri umani e restare tali.
Riporto alcune delle loro risposte.
Ogni parola utilizzata può essere un punto di partenza per esplorare la loro vita e le sfide che stanno affrontando ogni giorno. In queste frasi ci sono riportati diversi significati utili a riflettere sulle loro idee di fiducia, rispetto e valore.
Buona lettura
Raccontaci chi ti ha consigliato questo corso e cosa ti ha spinto a frequentarlo.
“Mi è stato consigliato da un amico che frequenta con me il corso”.
“Me l’ha consigliato mia madre. Dato che non andavo più a scuola e non potevo lavorare. Questo corso era la cosa più conveniente”.
“Quando ho lasciato la scuola, ho preso la decisione di iniziare a lavorare ma essendo minorenne il Job non poteva propormi a nessuna azienda. Mi hanno però fatto sapere di alcuni corsi a cui poter iscrivermi, e mi hanno dato una lista di enti per la formazione professionale. Tra tutte loro ho scelto IAL Marche perché era quello che mi dava più sicurezza”.
“Me lo ha consigliato l’assistente sociale ma in generale stavo cercando io stesso un’alternativa al lavoro. Mi ha spinto a farlo il desiderio di avere un diploma e voglio cambiare la mia vita, non voglio essere come gli altri, voglio puntare in alto”.
Prova a descrivere cosa hai scoperto per te utile durante il corso.
“Parlare di noi, parlare del mondo lavorativo, imparare”.
“Ho scoperto cosa vuol dire fare affidamento su una persona”.
“Ho scoperto tante cose durante il corso, anche come approcciarmi con gli altri durante una conversazione o essere preparato ad un colloquio di lavoro, in generale mi ha insegnato termini e modi di esprimermi che in altri corsi non mi avevano insegnato”.
“Come pormi con le persone”.
Pensa a cosa ti piacerebbe fare alla fine del corso.
“Lavorare”.
“Avere un lavoro stabile, vivere da solo, una vita tranquilla”.
“Alla fine di questo corso il mio grande sogno a trovare un lavoro ed essere più indipendente”.
“Mi piacerebbe trovare un lavoro giusto e onesto per ricominciare e raggiungere i miei sogni”.
“Mi piacerebbe molto iniziare lo stage così da sapere come applicarmi più avanti nel mondo del lavoro”.
“Mi piacerebbe lavorare nel settore della moda, magari creare un mio brand”.
“Festeggiare tutti insieme”.
Che cosa racconteresti di te durante un colloquio di lavoro?
“Di dove sono, perché sono qui, perché voglio lavorare qui, e di come mi è venuta la passione di fare questo mestiere”.
“Racconterei come ho conosciuto il corso e perché ho deciso di frequentarlo”.
“Che sono una persona molto decisa e che darei il massimo per dimostrare il mio valore”.
“Racconterei che sono una ragazza seria e precisa, che ho sempre voluto darmi da fare”.
“Mi presento e gli dico che ho voglia di lavorare e mi impegnerò in questa cosa”.
Quali pregiudizi vorresti abbattere con il tuo esempio?
“Che non sono svogliato”.
“Che non sono un nullafacente solo perché ho lasciato la scuola”.
Che cosa ti aspetti dalla prima settimana di tirocinio?
“Non so cosa aspettarmi, ma so che devo farmi notare in senso positivo”.
“Mi aspetto di imparare e lavorare sodo, anche se è un tirocinio e non sarò pagato, sarà un punto fondamentale della mia vita e della mia crescita”.
“Spero che riceverò consigli e aiuto per migliorare, e di riuscire a fare conoscenza con i miei colleghi”.
“Di osservare gli altri mentre lavorano oppure di provare ed imparare”.
Come pensi di guadagnare fiducia sul posto di lavoro?
“Impegnandomi”.
“Dimostrando di cosa sono capace e dal modo in cui mi porrò”.
“Guadagnare fiducia non è una cosa semplice ma io farò in modo che lo sarà. Non ho paura e tanto meno ansia, farò vedere la mia onestà e sincerità, aiuterò il più possibile e se c’è bisogno lavorerò il triplo, non mentirò sulla mia vita e sul mio passato. E per questo mostrerò tutta la mia voglia di cambiare e ne farò una forza per lottare e arrivare dove voglio essere”.
Quale aiuto serve ai ragazzi che abbandonano la scuola?
“I ragazzi che lasciano scuola hanno bisogno di un appoggio e qualcuno che li segui per farli avere un minimo di consapevolezza che un aiuto serve a tutti”.
“Ci sono ragazzi che scelgono di lasciare la scuola e invece altri che sono costretti. Non è per tutti la stessa cosa. Ci sono genitori che viziano i propri figli e loro solo perché non hanno voglia, non vanno a scuola, tanto hanno già tutto e non fanno nessuno sforzo. Io aiuterei solo i ragazzi che sono costretti con il rispetto e con la possibilità di sognare in grande ed arrivare dove sono riusciti i loro genitori”.
“Di prendere la vita in mano e stringere i denti anche perché senza un titolo di studio non dico sia impossibile ma è molto più difficile trovare un posto di lavoro”.
“Dipende molto da il motivo per cui l’hanno abbandonata. Ci sono ragazzi che lo fanno per problemi di salute mentale e di mezzo ci potrebbero essere droghe, alcool o la fedina penale sporca. Molte volte può essere per carenza di affetto in famiglia che i ragazzi decidono di abbandonare il loro futuro, e penso che un aiuto esterno da psicologi e a volte assistenti sociali possa aiutare a dare al ragazzo una via di fuga, una che costruisca il futuro invece di distruggerlo come hanno imparato a fare”.
“Un aiuto per trovare lavoro oppure di offrire un altro metodo di scuola”.
Quale aiuto possono offrire i docenti del corso?
“I docenti devono dare l’esempio ai ragazzi del corso e devono far capire che non è un asilo ma un corso molto importante per la crescita. Non devono essere mamme e papà ma dei docenti come capi di lavoro. O resti e rispetti le regole o te ne torni da dove sei venuto. Uno, due sbagli gli fanno tutti ma bisogna mostrare la crescita e la voglia di finire al meglio”.
“La loro voglia di insegnare, la positività, la collaborazione e anche la grinta”.
“Soldi per le macchinette, istruzione e supporto morale”.
“Penso che a differenza di come sono i professori a scuola, qui siamo più liberi di esprimerci, scherzare con i docenti e scambiare idee divergenti in modo calmo. Questo ci insegna meglio come instaurare rapporti, non dobbiamo trattarli come superiori, sono persone come noi che sono qui però per istruirci”.
Che cosa vuoi dire ai tuoi amici di questa tua scelta?
“Nulla”.
“Sono felice di aver partecipato a questo corso. Ho trovato persone con gli stessi miei disagi. Ho capito tante cose, il valore delle parole, degli atteggiamenti e che alla fine c’è una luce per tutti”.
“Gliene ho già parlato e gli ho detto che faccio un corso addetto alle vendite. E secondo loro è un bel lavoro”.
Che cosa vuoi raccontare ad un genitore di questa tua esperienza?
“Che è un’esperienza positiva e un rimedio ai ragazzi con delle difficoltà verso la scuola. E che può aiutare i ragazzi a trovare lavoro più facilmente e crescere come persona”.