UN MICROCOSMO DI OPPORTUNITA’
Gli Italiani sono individualisti? A questa domanda l’antropologo Dipak Pant risponde che piuttosto preferiamo lavorare in microcosmi, ovvero ci affidiamo ad un ristretto numero di salde collaborazioni con cui condividiamo un percorso comune di crescita e sviluppo.
Di tante riflessioni emerse durante il primo incontro Homo Faber organizzato presso il Centro Congressi Cosmopolitan a Civitanova Marche, questa ci sembra quella che definisce meglio il nostro credo.
Per chi conosce Gianni sa quanto questo messaggio faccia parte del suo DNA quale sviluppo di reti di imprenditori impegnati a farsi economia reciprocamente con l’intento di aumentare benessere e prosperità. La sua “evangelizzazione” si distingue per la ricerca delle opportunità quali punti di partenza per avviare ogni cambiamento.
E’ forse un sogno? Citando Sant’Agostino, Eusebio Gualino, AD della Gessi SpA ha sottolineato quanto pensare e quindi sognare, siano determinanti per giungere al successo sia individuale che imprenditoriale.
Non è un caso che al primo incontro abbiano già partecipato circa 200 imprenditori marchigiani, di differenti settori, provenienze e culture imprenditoriali. Non è un caso che un gruppo di giovani imprenditori nostrani (e non giovani solo per età) abbiano creduto ed investito in questo progetto di sviluppo locale. Infine non è un caso che il nostro territorio d’indole ingegnosa prenda parte ad un rinascimento imprenditoriale in cui porre al centro l’idea d’impresa e non di mercato.
In un mondo globalizzato in fase di consolidamento, la sfida più grande per le nostre identità locali sarà quella di farsi riconoscere come un unico microcosmo, distinto per valori ed opportunità.
Questa sfida è stata colta dal movimento di pensiero Homo Faber che con questo primo incontro ha già avviato un percorso di sensibilizzazione al cambiamento.
Riccardo Manieri